Specie aliene invasive. Una minaccia proveniente dallo spazio?
Per specie aliena, o piu tecnicamente alloctona, si intende una qualsiasi specie vivente (animale, vegetale o fungo) trasportata dall’uomo in modo volontario o accidentale al di fuori della loro area d’origine. Alcune specie aliene che si insediano con successo nell’area in cui vengono introdotte, si diffondono in maniera rapida, causando gravi danni alle specie e agli ecosistemi originari di quel luogo, spesso accompagnati da ricadute economiche e problemi sanitari. Queste specie sono definite specie aliene invasive o IAS, acronimo dell’inglese Invasive Alien Species. Non tutte le specie aliene sono invasive. Lo diventano solo quelle che nell’area di introduzione trovano condizioni ottimali/sufficienti per riprodursi e diffondersi. Il successo dell’invasione è dovuto a una combinazione di fattori che vanno dalle caratteristiche biologiche ed ecologiche proprie della specie entrante, che possono renderla più competitiva di quelle native, ad ambienti favorevoli o più vulnerabili, quali spesso sono le isole o le acque interne. Una volta introdottasi in un ambiente nuovo, la specie alloctona inizia la competizione con le specie autoctone, che nella maggior parte dei casi soccombono. Ed ecco perché l’introduzione delle specie aliene è una delle cause principali della perdita della nostra biodiversità locale ed estinzione (irreversibile) di molte specie viventi. Le specie invasive sono, purtroppo, migliaia. Il caso forse più noto è quello delle tartarughe d’acqua americane, appartenenti al genere Trachemys, meglio conosciute come tartarughe dalle guance rosse (T. scripta elegans, attualmente non più commercializzabile) e dalle guance gialle (T. scripta scripta). Reperite facilmente in negozi fino a poco tempo fa, si sono diffuse rapidamente nelle nostre case. I problemi di convivenza con questi animali si sono rivelati i più disparati, e forse il più frequente era quello delle dimensioni. Le tartarughine infatti venivano acquistate con delle dimensioni ridotte, 3-4 cm di diametro, ma poi, “inspiegabilmente”, crescevano fino oltre i 25-30 cm! Questi animali, diventati troppo grandi per il piccolo acquario che si era acquistato per loro, e troppo impegnativi, sono stati liberati in massa in stagni e laghetti “nostrani”.
A questo punto le trachemis, molto competitive e senza predatori, sono entrate in competizione con la nostre tartaruge d’acqua, le Emys orbicularis, che si sono viste sottrarre cibo, risorse e habitat dai soggetti “alieni”. Al momento E. orbicularis è attualmente inserita nell’elenco delle specie in via d’estinzione (IUCN RED LIST) classificata come a rischio (endangered).
Esistono, purtroppo, molti altri esempi eclatanti, tipo la nutria, Myocastor coypus, originaria del sud America e utilizzata in passato per fare le pellicce di castorino, o lo scoiattolo grigio americano Sciurus carolinensis, che nei nostri boschi compete con l’autoctono scoiattolo rosso, Sciurus vulgaris. O, ancora, il comunissimo pesce siluro, oggi presente in tutti i nostri fiumi: originario dell’Europa Orientale e dell’Asia Occidentale, fu introdotto in Italia dall’inizio degli Anni Cinquanta in poi per la pesca sportiva.
Un altro esempio famosissimo è la zanzara tigre. Originaria del Sud-est Asiatico, è stata introdotta accidentalmente in diversi paesi europei tra gli anni Settanta e Novanta e da allora si è diffusa in maniera incontrollata in tutta Europa. Le punture della zanzara tigre, come tutti abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, sono estremamente fastidiose e causano talvolta forti reazioni allergiche e infiammatorie nelle persone molto sensibili. Per non parlare del rischio di diffusione di malattie tipo il virus Chikungunya nel 2007 e probabilmente del virus Zika in anni recentissimi.
Meno eclatanti, ma comunque specie aliene invasive, sono anche piante, tipo la robinia o acacia (Robinia pseudoacacia), uno degli alberi più comuni nelle nostre città e campagne, è una specie aliena: originaria degli Stati Uniti sud-orientali, fu introdotta nel 1601 in Francia come albero ornamentale dai giardinieri del re Luigi XIII ed è stata poi usata in tutta Europa sia nei giardini che per il consolidamento dei terreni.
Il problema delle specie aliene invasive è diventato di portata internazionale ed affrontato a livello europeo con un progetto Life. I progetti Life sono lo strumento di finanziamento dell’Unione Europea per l’ambiente e l’azione per il clima. Nello specifico il progetto Life per le specie aliene invasive (Life ASAP) è un progetto co-finanziato dall’Unione Europea che ha come obiettivo quello di ridurre il tasso di introduzione delle specie aliene invasive (IAS) sul territorio italiano e mitigarne gli impatti. In particolare, Life ASAP mira ad aumentare la consapevolezza e la partecipazione attiva dei cittadini sul problema delle IAS e a promuovere la corretta ed efficace gestione delle IAS da parte degli enti pubblici preposti grazie alla piena attuazione del regolamento europeo in materia di specie aliene invasive.
Quindi cosa può fare ciascuno di noi?
Comportarci in modo consapevole, non rilasciando animali nell’ambiente o evitando le diffusione di piante alloctone nel nostro territorio, rimanendo aggiornati sulle attività del Life ASAP tramite la news letter. Tutti noi possiamo diventare “Alien Ranger”, scaricando la app e segnalando eventuali “alieni”, e partecipando ai bioblitz in cui scienziati e cittadini collaborano a favore dell’ambiente raccogliendo in questo caso dati sulle specie aliene invasive. Tutte le info le trovate sul sito del progetto Life ASAP, all’indirizzo https://www.lifeasap.eu/index.php/it.
In Clinica siamo ovviamente sempre disponibili per consigli e suggerimenti sulla gestione di qualsiasi animale, preferibilmente PRIMA dell’acquisto dello stesso!
Ciascuno di noi è responsabile dell’essere vivente che decide di adottare, ma anche del territorio e dell’ecosistema in cui viviamo! Facciamo scelte consapevoli….